https://www.youtube.com/watch?v=LZIJWGMYNCM

“QUESTO NON E’ AMORE”

Barbara Covelli recita due narrazioni liberamente tratte dal libro “Questo non è Amore” Accompagnata Dal Prof. Paolo Camponuovo , al sax tenore.

Attraverso le storie di due donne Maria ed Emma, i fatti, le emozioni, le botte, si svelano le cause scatenanti e le dinamiche di coppia. Episodi ripetuti di maltrattamenti alternati a “pentimenti” del partner  e la tragedia sempre in agguato, tutto questo avviene nella “normalità” e nella convinzione che la violenza riguardi altri. Ma a un certo momento accade “qualcosa” per cui le donne capiscono che così non può continuare, che cosa? Ogni storia ha una sua “chiave” che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo tardi. Le protagoniste, raccontandosi, affrontano quella violenza subdola che colpisce le donne nel momento in cui dicono “no”, sottraendosi ai ruoli imposti da qualcosa che è nato come amore. ma che non lo è più. Violenza fisica e anche psicologica che attraversa le classi sociali e spesso coinvolge i figli.

“LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE ORIGINI E RIFLESSIONI”

RELATRICE:  RICERCATRICE  IN SCIENZE SOCIALI DOTT.SSA DANNA DANIELA

Le parole: “GINOCIDIO”, “FEMICIDIO”, “FEMINICIDIO”, sono state coniate appositamente dalle protagoniste del femminismo negli anni settanta per indicare non solo gli assassinii di donne ma anche tutta la violenza che si rivolge contro l’essere donna, contro il femminile, a causa del disprezzo sociale e della brama di controllo sui corpi femminili da parte del sistema di potere maschile, il patriarcato.
Dunque a ben guardare gli esecutori di questa violenza, che certo può spingersi anche fino all’omicidio, possono essere uomini o anche donne (un esempio sono le anziane che eseguono le mutilazioni genitali sulle bambine) e così anche le vittime possono essere dei maschi benché, come ovvio, la parte più grande della violenza genocida si rivolga contro le donne e abbia come autori gli uomini.
sintesi estrapolata dal libro della stessa autrice

“ASPETTI PSICOLOGICI E RELAZIONALI DELL’ECOLOGIA VIOLENTA NELLA COPPIA” 

RELATORI PSICOLOGA E TERAPEUTA FAMILIARE DOTT.SSA CECILIA EDELSTEIN E IL PSICOANALISTA E FILOSOFO ANALITICO DOTT. IVAN OTTOLINI

I relatori hanno introdotto ed analizzato aspetti psicologici, intrapsichici e relazionali della dinamica che si sviluppa e persiste nella coppia che vive un’ ecologia violenta. si parla di “ecologia” poiché la violenza penetra in tutti gli aspetti quotidiani finche’ questa variabile incide sulle emozioni di entrambi i partner, sui ritmi di ogni giorno, sulle danze, sugli obiettivi, sulla meta nella vita….. i relatori hanno illustrato visioni e letture complementari di questo fenomeno: mentre Edelstein ha parlato degli aspetti relazionali intrecciando le letture femministe con quelle sistemiche, Ottolini ha portato le letture intrapsichiche e psicoanalitiche che spingono l’uomo ad agire violenza nella relazione più intima e, la donna, a rimanere in tale rapporto. Facendone ricchezza della differenza non solo di approccio, ma anche di genere, i relatori hanno affrontato, infine, le implicazioni pratiche e le ricadute nella relazione d’aiuto

“DA UOMO A UOMO”

RELATORE: DOTT. GIACOMO MAMBRIANI RAPPRESENTANTE DELL’ASSOCIAZIONE MASCHILE PLURALE.

Da UOMO a UOMO è il titolo che l’associazione maschile plurale ha dato alla prima manifestazione promossa da uomini, in Italia, contro la violenza maschile sulle donne (Roma 21 nov. 2009). una lettera aperta, con lo stesso titolo, ha accompagnato quella manifestazione e tante altre nostre iniziative. L’idea  più generale è quella di una specificità  maschile che è importante discutere tra maschi, oltre che negli scambi con le donne, e che porta ad una diversa consapevolezza di se nelle relazioni. Per esempio, durante gli interventi nelle scuole contro la violenza maschile sulle donne o sulle relazioni tra donne ed uomini, spesso si è  notato qualcosa di diverso accendersi negli occhi di alcuni adolescenti maschi, rispetto al discorso di un uomo, perché  nelle comunicazioni tra simili scattano dei diversi processi di identificazione. Ma questo comporta che gli adulti, uomini, abbiano pensato  alla propria identità.